Fondazione Marisa Bellisario

VOLONTARIATO PENITENZIARIO: “UNA DIFESA LAICA DEI DIRITTI DELLE PERSONE”

di Anna Brondino*

Come già ho scritto, il territorio del nostro Paese, è disseminato di piccole associazioni che sono veramente delle perle preziose per le nostre istituzioni, ecco la storia di Maria Voltolina e dell’associazione che presiede a Venezia e che lavora negli Istituti Carcerari del suo territorio.

Maria Voltolina, tredicesima di quindici fratelli, vive la sua infanzia tra Venezia e il Polesine dove il padre è vallicoltore da sempre. Le alluvioni dal 1951in poi mettono a dura prova la famiglia, ma le insegnano che non ci si deve mai arrendere, si deve credere in quello che si fa. La condivisione e l’accoglienza, l’impegno, la responsabilità, la gioia di vivere sono i valori che la vita in una famiglia rumorosa e a volte complicata le offre.

Laureata in lingue insegna per molti anni in un liceo sperimentale, per costruire una scuola di qualità per tutti, che si faccia carico dei diversi “punti di partenza” degli studenti. È una scuola che impegna moltissimo sia in termini di tempo che di energie, e solo dopo averla lasciata, può pensare al volontariato. Vuole un volontariato impegnativo, forte, la vita le ha dato molto: una bella famiglia, un marito e due figli amatissimi, un lavoro che le ha dato gioia. È giunto il momento di restituire quello che ha ricevuto, che quel privilegio di cultura, professionalità, passione vengano messi a frutto per chi non ha niente o quasi, quindi si iscrive a un breve corso di formazione per volontari penitenziari. E incontra persone straordinarie che le aprono un mondo a lei sconosciuto.

Nel 2001 entra a far parte di Il Granello di Senape, associazione di volontariato penitenziario, che opera nei due carceri di Venezia: la Casa di Reclusione Donne e il Carcere Circondariale Maschile “Santa Maria Maggiore”. E da allora decide di impegnarsi per quella che lei chiama “una laica difesa dei diritti delle persone” senza buonismo, nel convincimento che le persone non sono soltanto il loro reato e che se si ascoltano le loro storie si capisce come “i punti di partenza” possano essere la causa di vite vissute in strada e finite in carcere, “cani perduti senza collare” citando lo scrittore Gilbert Cesbron.

Il Granello di Senape nasce nel 1996 a seguito dell’omicidio di una persona molto nota in città per opera di una persona altrettanto nota. E sarà proprio l’omicida che farà capire ai suoi amici che “in carcere o si aiutano tutti i detenuti o non si aiuta nessuno”. È indispensabile quindi confrontarsi con i temi della pena e del carcere, del recupero e del reinserimento sociale. E subito emerge la necessità di coinvolgere il FUORI nelle sue varie articolazioni: le istituzioni, il mondo artistico, il mondo del lavoro, e soprattutto la cittadinanza.

Oggi l’associazione conta una cinquantina di volontari di cui una quarantina opera nei due carceri.

Alla Casa di Reclusione Femminile si organizzano laboratori di lettura e di riflessione sulla condizione femminile e sul women empowerment; cicli di incontri con esperti ed esperte; laboratori di lavori manuali con partecipazione a manifestazioni cittadine; la “spesina” che consente alle detenute di acquistare i prodotti di cosmetica che non potrebbero acquistare in altro modo e che sono importanti perché la cura della persona è fondamentale nel “trattamento”; l’organizzazione e la realizzazione di iniziative legate a speciali occasioni: la Giornata Internazionale della Donna, la Giornata mondiale contro la violenza di genere, il Natale.

Nel Carcere Circondariale Maschile l’associazione gestisce la biblioteca con acquisto, catalogazione e prestito di libri: la biblioteca è aperta 4 giorni a settimana con 2 volontarie; consta di circa 4000 volumi anche in lingue straniere e di dizionari di tutte le lingue parlate dai ristretti.

Inoltre anche grazie a finanziamenti regionali l’Associazione organizza e gestisce progetti culturali riguardanti tematiche di interesse dei ristretti, ad es. la salute e lo sport, la musica, la lettura e la scrittura creativa, il cinema, la comunicazione interculturale, ecc.

In occasione delle festività si organizza il dono di dolci natalizi e pasquali, e a Natale si offrono dei doni per bambini che i padri possano consegnare ai loro figli durante i colloqui. Per il Ramadan si offrono i datteri, come cibo simbolico.

“Carcere e/è città”. Per sensibilizzare la cittadinanza alle problematiche legate alla carcerazione e per renderla consapevole che gli istituti penitenziari sono parte della città, e la città tutta deve farsene carico a livello istituzionale e privato, l’Associazione organizza Tavole Rotonde, Convegni, Presentazione di libri, spettacoli teatrali e concerti, anche in collaborazione con le altre organizzazioni di volontariato penitenziario in città e con la Camera Penale.

*Direttrice Consultori familiari socio-educativi

Per saperne di più

www.ilgranellodisenapevenezia.it

fb: ilgranellodisenapevenezia

Contatti

ilgranellodisenape@virgilio.it

 

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1 commento su “VOLONTARIATO PENITENZIARIO: “UNA DIFESA LAICA DEI DIRITTI DELLE PERSONE””

  1. difficile la situazione mondo carcere da un dap,,a non sò,,quanti enti sindacati,,poi,la pool penitenziaria ,forse e meglio tornare a polizia penitenziaria ordinamento militare coma da me già,,ex min mastella dap giustizia ho pdl lex normato governi,,da berlusconi in poi,a tutti i governi ora dicono i,,prodi,,eroici,,metteremo pattuglie di militari fuori le mura e già,,ok,ma dentro,,e un inferno kaos etc da vercelli,il,volevo fare il garante a vercelli città.,ma sindaci,,o sindaco che sanno in carcere pensate si può,,votare un partito,ergo,,,selezione dei garanti,,libertas carceri,ee già,,

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