Fondazione Marisa Bellisario

UN’ESPERIENZA DECISAMENTE FUORI DALL’ORDINARIO

di Suor Raffaella Petrini*

Si è trattato di un’esperienza decisamente fuori dall’ordinario, almeno rispetto alla quotidianità delle attività che svolgo, sia in ambito lavorativo che comunitario. Siamo state accolte tutte con grande amabilità dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nella splendida cornice del Palazzo del Quirinale, patrimonio di arte e cultura che richiama la storia, ma interroga anche sulla responsabilità individuale per il futuro e sul servizio condiviso al bene comune.

Mi ha colpito come tra le premiate si sia instaurato subito un clima di amicizia e fraternità, che credo abbia fatto sentire tutte a proprio agio, favorendo lo svolgimento della cerimonia in un’atmosfera di sincera cordialità. La diversità dei percorsi formativi e professionali tra coloro che hanno ricevuto la Mela d’Oro ha facilitato le interazioni, animate da un sincero desiderio di mutua conoscenza.

Un particolare ringraziamento in questo senso va agli Organizzatori dell’evento, che hanno saputo favorire attivamente questo momento di incontro. Questo credo sia essenzialmente lo spirito con cui nel 1989 fu creato il Premio Marisa Bellisario dall’onorevole Lella Golfo, in un’epoca in cui la donna stava cercando di ridefinire il suo ruolo nella società. La valorizzazione del talento femminile, in tanti ambiti incluso quello della vita consacrata, mi ha riportato alla mente le parole di gratitudine espresse da Papa Giovanni Paolo II nella Lettera Apostolica Mulieris dignitatem, del 15 agosto 1988, per le molteplici manifestazioni del “genio” femminile apparse nel corso della storia, attraverso una varietà di carismi e di naturali attitudini.

La serata si è poi conclusa nello scenario bello e suggestivo del Parco archeologico del Colosseo, uno dei monumenti più simbolici della città Roma, sempre in un clima celebrativo di rispetto e sincero apprezzamento reciproco, nel corso del quale si è potuto condividere almeno qualche tratto dei percorsi personali e professionali di ciascuna delle partecipanti, percorsi accomunati da dedizione e impegno quotidiano, ma anche da prove e difficoltà.

Per questo ritengo che il senso di gratitudine sia proprio il sentimento prevalente che ha caratterizzato questa esperienza, non solo nei confronti di chi ha voluto assegnare questo riconoscimento, nel rispetto della dignità femminile e del suo valore, umano, professionale ed anche istituzionale, ma anche verso tutti coloro che, nel cammino della vita di ciascuna delle premiate, ha contribuito in modo concreto ad accompagnarle e a permettere loro di giungere fino a questo momento.

*Segretario Generale del Governatorato, Città del Vaticano

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