di Elena Goitini*
C’era una volta una bimba con le trecce che sognava di fare il medico in Africa per rendere il mondo migliore.
Crescendo quella bimba ha imparato che lavorare per un mondo migliore è qualcosa che appartiene all’attitudine, non alla professione.
L’impegno non è cambiato ma quella bimba ha rivisto i suoi sogni:
– Economia al posto di medicina
– La Banca al posto degli ospedali
Quella bimba ero io, e venerdì 14 giugno è stata un’altra giornata che ha dato un significato concreto ai miei impegni.
L’assegnazione della Mela d’Oro della Fondazione Marisa Bellisario è un riconoscimento importante di cui sento tutta la responsabilità.
Quella che deriva dalle donne che mi hanno preceduto creando i presupposti per riuscire ad affermarmi in un settore molto maschile.
Quella di tutte le anime belle, donne e uomini, che mi hanno accompagnato nel percorso.
Quella verso me stessa: gli anni di studio, le notti insonni, le sfide superate e i traguardi raggiunti.
La cerimonia è stata un vortice di abbracci, sorrisi e parole di incoraggiamento. Ogni discorso pronunciato dalle splendide donne premiate risuonava con un eco di determinazione e speranza, e ogni applauso mi faceva sentire parte di qualcosa di più grande. In quei momenti, ho avuto l’ennesima conferma di quanto sia importante il supporto della comunità e quanto valore hanno le connessioni umane.
Venerdì 14 giugno è stata una giornata speciale che ha intrecciato responsabilità e leggerezza, felicità e gratitudine. Un giorno in cui anche quella bambina con le trecce sarebbe stata fiera della donna che sono diventata.
*Amministratore Delegato di BNL e Responsabile BNP Paribas per l’Italia
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